mercoledì 16 marzo 2011

Nuovi talenti Made in Italy: Giuseppe Codamo & "A Fault"


Certe volte, il tipico e classico passaparola funziona!
Proprio in questo modo, ho conosciuto Giuseppe Codamo e le sue creazioni firmate "A Fault".
Ironia ed originalità, sono le parole chiave per definire il lavoro, di questo marchio Made in Italy.






Hai collaborato con prestigiosi brand internazionali tra i quali Armani e Sonia Rykiel, quando e perchè nasce questa tua voglia di indipendenza?

-Credo che la voglia di indipendenza sia sempre stata una costante del mio carattere, e forse la conseguenza ai casi fortuiti della mia vita.
Al secondo anno di Polimoda mi scelsero per rappresentare la scuola in Europa, con un concorso in Portogallo e subito dopo, la svolta decisiva, mi chiamarono a fare uno stage per la maglieria da Giorgio Armani, tra lo stupore di tutti lasciai la scuola e mi trasferii a Milano (mi diedero lo stesso il diploma ad Honorem l'anno dopo insieme ai miei compagni di corso).
Dopo lo stage, l'assunzione e dopo tre stagioni, essendo giovane ed incosciente decisi di lasciare per fare altro. Dopo venne Sonia Rykiel, Alessandro Dell'Acqua, Stefano Guerriero e collaborazioni free lance, ma ormai era un anno che avevo in testa il mio progetto, quindi decisi di mollare tutto e tutti per dedicarmi a quest'ultimo. Era il 2006 e nasceva A Fault.
Nasce tutto per gioco, per scherzo. Mi venne in mente di mettere insieme elementi dello stesso mondo facendoli convivere in un gioco che altrimenti non sarebbe stato possibile e mi è sempre piaciuto pensarlo come una corsa senza traguardo, su una pista senza l'arrivo, fra le curve di un autodromo chiamato "fashion system" fra tanti uomini in corsa in una gara che qualcuno ironicamente un giorno ha chiamato "moda".-

Chi per primo ha creduto in te e nel tuo progetto?
-Ah questo è un po come il primo amore, credo non si possa scordare mai.
Ho iniziato da solo, senza troppe possibilità, ma ci credevo troppo nel progetto ma non ero sicuro del riscontro che avesse potuto avere, invece in pochissimo tempo ero sui più importanti redazionali italiani e stranieri ed in 2 mesi in 55 delle boutique più belle in Italia ed in Europa
Tra i redattori devo ringraziare tutt'oggi Alessandra Pellegrino (Glamour Italia) che dalla prima stagione segue sostiene A FAULT, Rosy Calella (Olga & Oliver - Free Press) e Carlo Prada che è stato uno dei primi a pubblicarmi.-


Hai una fonte d'ispirazione? O per lo meno qualcuno al quale dedicare il tuo successo?
-Di stagione in stagione diventa sempre più difficile rinnovarsi senza cadere nel banale e nello scontato (visto anche l'abbondare di prodotti sul mercato), in realtà cerco tutte le volte di trovare un "tema" che si leghi bene allo spirito della collezione, quello del connubio tra il mondo della moda ed un mondo parallelo, che insieme danno vita ad un mondo tutto mio, al mondo A FAULT.
Per quanto riguarda il dedicare il mio successo a qualcuno, credo che sia doveroso (e lo faccio tutti i giorni) dedicarlo ai miei genitori, è grazie a loro se oggi sono quel sono, è grazie a loro che mi hanno sostenuto nelle mie scelte se io sono diventato l'uomo che sono.-

Potresti descrivere in tre parole "A Fault" ?
-Creatività, spirito e decisione sono da sempre le caratteristiche di A FAULT.-

Progetti per il futuro?
-Per il futuro, vorrei da qui a breve trasferirmi per un periodo a New York, per mettermi nuovamente in gioco, tenendo sempre A FAULT come il centro della mia vita lavorativa e piano piano magari riuscire dalle sole t-shirt a farla diventare una piccola collezione di total look.-

So, stay tuned!



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