venerdì 29 novembre 2013

Come sopravvivere alla ricrescita della frangia

Sono stanca di leggere l'angoscia sul volto (e sugli account Facebook) delle mie amiche.
Sono stanca di vedere forcine che tentano di raccogliere ciuffi di capelli alla bell'e meglio.
Sono stanca di ripetervi, per esperienza personale, che dovete smetterla di tagliare la frangia.

La risposta che più volte mi avete dato è "la taglio perché non riesco a gestirla quando ricresce".
Bene, da oggi non avrete più scuse, vi mostro tutte le soluzioni a questo fastidioso problema, una piccola guida per sopravvivere ad un periodo terribile quanto quello del cambio di voce per gli uomini durante l'adolescenza.

La soluzione universale ai drammi del mondo per me ha un solo nome: cappello. Non è necessario indossare uno snapback, specie se avete superato i 30 o se interiormente vi sentite già una cariatide. Esistono tantissime alternative, dal beanie alla bombetta, ognuna potrà scegliere liberamente il cappello che più si adatta al proprio stile.







Il cappello vi permetterà di nascondere l'ormai lunghissima frangia, oppure di fermarla strategicamente, evitando che questo enorme ciuffo vi finisca perennemente dentro gli occhi!

La soluzione più simpatica, ma di certo meno pratica, è quella della fascia. Io preferisco utilizzarla così, come una hipster del 2006.


Per finire la soluzione più "elegante" e femminile, ovvero una sorta di acconciatura che possa sostituire l'orribile orribile orribile forcina al centro della testa. In questo caso spetta a voi scatenare la fantasia e creare qualcosa di originale.

Qualunque cosa amiche, un cappello, un sacco di plastica, tutto purché la smettiate di tagliare la frangia per poi pentirvene al primo shampoo.

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lunedì 25 novembre 2013

Quanto vale un like?



Ok questo post non è per niente fashion, si tratta più che altro di una riflessione intima che ho il piacere di condividere.

Ammettiamolo, noi siamo quelle tipe che si gasano per 10 - 20 - 30- 80 - 95 (etc) like su Instagram,su Facebook e Dio solo sa dove. Probabilmente anche voi, come me, si emozionavano quando qualcuno gli chiedeva la Smemo per poterci scrivere sopra, in fondo era quella la nostra bacheca 15 anni fa!
Oggi mi chiedo, ma quanto vale un like?
Quanti di noi cliccano su quei cuoricini di Instagram con convinzione?



L'idea, tremenda, che sguazza nel mio cervello da un po' di tempo è che gli unici "mi piace" sinceri siano quelli espressi dagli uomini. I MASCHI, in quanto esseri semplici, non avrebbero mai l'ingegno o la malizia di cliccare qui e lì solamente per essere più popolari o più simpatici.
No amiche, se il vostro fidanzato mette Like alle altre è perché gli piacciono, ma serio!

Tutto ciò mi è passato per la mente a causa delle solite polemiche su scambio di commenti, di "mi piace" di parteciperò e non so più di cosa. Io sono così distratta che dimentico anche di farvi gli auguri per il compleanno, come potrei mai ricordare ogni santissimo giorno di commentare qualcosa a qualcuno? Ma beate voi che ci riuscite e, ancor di più, beate quelle che hanno tanto tempo libero per pensare ai complotti.

Il lato social dela mia vita mi ha regalato grandi amicizie, emozioni nuove e persino una serie di lavori stimolanti ed interessanti. Se da un lato però adoro condividere con voi gioie e dolori della mia esistenza, aspetti romantici e ridicoli delle mie giornate, a volte vorrei eliminare tutti i miei account, formattare il pc, chiuderlo in un baule contenente dell'esplosivo e gettarlo nel profondo blu dell'oceano. Il perché è presto detto, troppo spesso tramite Facebook lasciamo trasparire insicurezze ed insoddisfazioni e la cattiveria del mondo non ha limite alcuno, ergo molte persone approfittano dei nostri "talloni da killer", rendendoci ancor più vulnerabili. Se a tutto questo aggiungiamo una buona dose di stalking quotidiano (non penso ai complotti, ma il tempo per questo lo trovo), l'angoscia è presto spiegata!



Lo so io e lo sapete anche voi, da Facebook non andrò via tanto facilmente, però una pausa da questo mondo fatto di selfie e numeri, potrei pure concedermela.
Caro Babbo Natale, che ne pensi di un bel viaggio?

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mercoledì 20 novembre 2013

Marracash e Puma: le sneakers per i King del Rap



Prendi un rapper italiano dallo stile giusto, unisci un brand di fama mondiale leader nel settore sporty ed otterrai delle sneakers limited edition da paura!

Stiamo parlando delle Future Trinomic Slipstream Lite CG, con tomaia all black, scelte dal rapper Marracash, testimonial PUMA dal 2011, per la creazione di un’inedita ed esclusiva release, dedicata a tutti i suoi fan e a tutti coloro che amano lo stile ghetto chic. Questo testimonia, ancora una volta, il legame e la passione di PUMA per la musica e il rapporto del brand con il partner di riferimento AW LAB.


Marracash ha collaborato direttamente con PUMA, mettendoci, come al solito, passione, impegno e dedizione per la realizzazione della sua prima sneaker personalizzata. Prodotta in edizione limitata, in soli 300 esemplari tutti numerati con una speciale leather tag applicata a mano, la nuova sneaker Marracash Limited Edition Future Trinomic Slipstream Lite è stata rielaborata secondo le regole di stile del King del Rap che ha voluto aggiungere la sua firma, rendendo questa scarpa unica, con dettagli oro a contrasto con il nero, per un tributo al vero rap style e un pendant con l’iniziale del suo nome.


Ora che Marra sia un figo, io non l'ho mai messo in dubbio! Sono stata ad un suo concerto (grazie fidanzato dj GRAZIE) e, a prescindere dai vostri personalissimi gusti musicali, seguendolo vi rendereste conto anche voi che sul palco è un vero leone, un vero King del Rap. Questa collaborazione, lunga e duratura, con PUMA altro non fa che confermare lo stile del cantante, professionale (a quanto pare) non solo nel suo ambiente, ovvero quello musicale, ma aperto e ben disposto verso collaborazioni ad ampio spettro.



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martedì 19 novembre 2013

LOVERDOSE di PLASTICNOIR ed è subito ossessione


"PLASTICNOIR è la celebrazione del finto. L'eleganza del lugubre. Il fotogramma senza trucco di un'attualità truccata al botulino."

In un'epoca fatta di Barbie, gambe lunghe, buonismo e perfezione, potevo non innamorarmi di un progetto come Plasticnoir? La risposta è contenuta all'interno del testo di Loverdose.

Si tratta del primo pezzo italiano del gruppo sopracitato, nato nel settembre 2008 dall'incontro tra il produttore Valerio Vicentini (Vincent Tini) e la cantante-autrice Eleonora Stolfi (Miss E-Bubble). Il mix tra i due da vita ad un cross over tra l’electro-pop e l’indie, che fonde suoni analogici e digitali, dove i sintetizzatori si alternano a chitarre vintage. I testi provocatori, crudi, sfacciati vengono sottolineati da ricchissime sonorità, ma rimangono al tempo stesso scuri (noir).

Loverdose urla l'amore come sensazione sotto pelle, ossessione, dipendenza.

Vi mostro il video, con la regia di Elena Decorato ed i costumi di Federico Salesi.
Adesso cantate insieme a me!

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lunedì 18 novembre 2013

A.A.A cercasi autostima, ovvero ecco il nuovo spot Intimissimi



Trecentocinquantamila volte al giorno lei e le sue tette scorrono sui nostri televisori, indisturbate,  spavalde, violente come un pugno allo stomaco.

Sto parlando di Blanca Suàrez, nuovo volto (e non solo) di Intimissimi. Cosa posso dire di lei? Talmente bella che persino il mio fratellino di 18 mesi si blocca davanti alla tv fissandola. Giurerei di aver sentito anche un "tettettettettè", ma spero di aver capito male, magari aveva solo sete!




Blanca ha 3 anni in meno di me, molti cm in più e tanti kg in meno, un viso praticamente perfetto ma a noi di quello non importa, un seno sodo e meravigliosamente contenuto nel reggiseno pubblicizzato e questo si che ci interessa.
Adesso alzi la mano chi possiede un reggiseno che veste a pennello, un reggiseno che non sia troppo stretto, troppo grande, con le spalline troppo sottili, con la coppa a punta o con il ferretto troppo largo (non so neanche che significhi!).
Adesso signore e signori, ogni onore e gloria ai creatori dei reggiseni Intimissimi, ma dubito che il merito sia loro e del super push up senza ferretto (pure!), preferisco concentrare tutta la mia energia negativa sulla bellissima Blanca.
Fai presto ad invecchiare che la nostra stima ne risente.

E voi padroni dei palinsesti tv, piantatela di proporre questo spot sempre durante i pasti, che quando hai cucinato buttar via tutto è un peccato mortale!


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lunedì 11 novembre 2013

Mi manca Non è La Rai



Quand'ero piccola, precisamente all'età di 9 anni, avrei dato via tutte le mie Barbie per partecipare a Non è La Rai, ma ovviamente l'età non era quella giusta, avrei dovuto attendere almeno 4 o 5 anni. Naturalmente, nel frattempo, il programma venne cancellato dal palinsesto televisivo PER SEMPRE ed io rimasi con un pugno di mosche in mano ed una terza di reggiseno.

Ricordo le critiche degli adulti, i quali inorridivano di fronte al comportamento e all'abbigliamento di queste adolescenti o poco più, assoldate e guidate da un baldanzoso Gianni Boncompagni padre/padrone. Ricordo un desiderio che mi bruciava l'anima, quello di possedere gli abiti come quelli di Ambra Angiolini la stronza, di andare a scuola con le parigine e la gonnellina tartan. Ricordo sempre gli adulti pronti a fare la morale alle figlie interessate a questo programma.

DOVE SONO FINITI QUEGLI ADULTI?

Adesso non farò un dibattito sulla storia delle baby-prostitute, non ho abbastanza cervello e abbastanza voglia, io parlo di moda mica di politica estera, ma vorrei un attimino soffermarmi sulla Miley Cyrus mania.

Ragazzine che dimenticate i pantaloni a casa...
Ma veramente i vostri genitori non hanno i soldi per comprarvi dei Jeans? No perché quelle della mia generazione ancora i pantaloni li usano, voi invece vi concentrate su mutande e (quelle ricche) sugli shorts ed i collant.


Ragazzine che il fidanzato se non c'ha 12 anni più di voi manco lo guardate...
La colpa in questo caso non è vostra, non è manco degli uomini no, è solamente dei loro peni! Si può scrivere pene sui blog? Non lo so, ma resta il fatto che l'unico a prendere decisioni in questa storia è certamente lui. Non venite a raccontarmi la storia delle donnine mature anche se ancora liceali, anche io al 3° superiore mi sentivo la matrona del tempo e della vita, ma nulla di tutto ciò corrisponde alla vera verità.

Ragazzine che guardano Miley Cyrus farsi una canna sul palco degli EMA2013 e non si scandalizzano come noi bacchettone over 25...
Perché loro le canne se le fanno a scuola, se le fanno prima di un compito in classe, se le facevano e magari hanno già smesso, perché i tempi son cambiati e Miley Cyrus con i suoi 21 anni è bella che stagionata e nessuno c'è ancora arrivato!


Ragazzine che su Instagram sono belle, talmente belle, che 2milamilioniemezzo di like non glieli leva nessuno...
Spigliate, arroganti, seducenti, delle Lolita 2.0 insomma. Ma ragazze l'avete almeno letto il libro? Lo sapete che fine ha fatto quella povera anima creata dalla mente geniale di Nabokov? Non vi anticipo nulla, leggiamolo insieme che magar vien fuori qualcosa di buono!

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venerdì 8 novembre 2013

Wool Is Cool: lavorare a maglia non è mai stato così semplice con UCB



Non sono mai stata brava nei lavori manuali e vi prego, niente battute volgari! Mi riferisco ai lavoretti che tutte le mie amiche hanno sempre realizzato con facilità (ok detto così continua a far ridere), dal decoupage ai lavoretti a maglia, passando per il puntocroce e la creazione fai-da-te di braccialetti .

Oggi United Colors of Benetton viene in mio soccorso, creando un kit semplice da utilizzare, almeno così dicono, per realizzare graziose sciarpe e manicotti in lana, da regalare per Natale ai vostri cari.
In realtà io ho trovato una soluzione ancor più semplice: regalerò alle mie amiche più care e alla mia mamma, il Kit per realizzare sciarpe, manicotti e sciarpe per bimbi.



In questo modo
A- so già cosa mettere sotto l'albero, perché Natale è veramente dietro l'angolo
e
B- amiche e parenti potranno mettere alla prova il loro talento con i ferri da maglia che, sono certa, sarà decisamente una spanna sopra il mio!


Quest'anno il mio Babbo Natale consegnerà tanti Kit Wool is Cool firmati UCB ed il vostro? Ancora sciarpe e cappelli?

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martedì 5 novembre 2013

Let me be your ruler, You can call me Queen Bee




"Let me be your ruler
You can call me queen bee
And baby I’ll rule, I’ll rule, I’ll rule, I’ll rule
Let me live that fantasy"


Così canta Lorde nella sua Royals, la canzone del momento, io non ho potuto far a meno di canticchiarla dopo aver messo piede nel nuovo negozio d'abbigliamento ed accessori che ho "esplorato" lo scorso week-end.
The Queen Bee è un piccolo paradiso urban-chic all'interno di una città nella quale spopolano Hogan e piumini Moncler, uno store dallo stile ricercato (che a dirla tutta somiglia tantissimo all'idea che mi sono fatta della mia nuova casetta) con abiti ed accessori dallo stile metropolitano.




Ovviamente sono rimasta affascinata da ciò che rientra maggiormente nel mio stile, ovvero cappellini snapback, bracciali, collane e pochettone. I brand sono tantissimi e non sto qui ad elencarli perché neanche li ricordo, posso però dirvi con assoluta certezza che pur essendo appena tornata da una sessione di shopping milanese, sono rimasta piacevolmente colpita da The Queen Bee. Sono tornata a casa felice e soddisfatta con un nuovo cappello in testa e dei bracciali al polso.
Simona e Giuliana, le stilosissime ideatrici di questo spazio, hanno colto nel segno con un negozio assolutamente nuovo in una città che ha molto da offrire e tanto da scoprire.

Potete trovare The Queen Bee su Facebook

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